FRANCESCO E CHIARA

Il giovane Francesco: da principe dei festini a cavaliere dello spirito

Quando l’anima si sveglia nella notte
Assisi lo conosceva bene, quel ragazzo elegante che attraversava la piazza cantando in francese, con il mantello alla moda e il cuore pieno di sogni. Francesco era il re dei festini, l’anima della compagnia, il giovane che amava spendere, cantare, conquistare.
Ma qualcosa – o forse qualcuno – cominciò a rompere quella superficie brillante. Dopo la guerra, dopo la prigionia a Perugia, Francesco torna a casa cambiato: più silenzioso, più inquieto. La notte lo chiama. E nei boschi, tra le grotte del Monte Subasio, inizia a pregare.
La narrazione di Wendy Murray è vivida come un film. Ci mostra un Francesco giovane, travolto da una crisi profonda: tra il desiderio di gloria cavalleresca e il bisogno di dare senso alla propria vita. Il suo cuore è “spezzato e guarito”, come il titolo del libro suggerisce: A Mended and Broken Heart.
Un sogno – armi, cavalli, onore – lo spinge verso il sud, in cerca di battaglie al fianco del grande cavaliere Gautier de Brienne. Ma un altro sogno lo ferma. Lo rimanda indietro, a mani vuote. E lì comincia davvero la sua missione: non quella di diventare qualcuno, ma quella di diventare vero.
Francesco comincia a parlare con i lebbrosi, ad abbracciarli. Sente in sé la voce di Dio, ma anche l’eco dell’amore per Chiara. È un conflitto. È carne e spirito. È la storia di ogni giovane che si risveglia, una notte, e si chiede: “Che cosa voglio davvero?”
E proprio da quel cuore ribelle e passionale nasce il santo più radicale che la storia ricordi. Francesco non rinnega la sua giovinezza: la trasforma. E lascia ad Assisi – e al mondo – una via che è ancora tutta da percorrere.

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